Le pagelle del Cala - Novara-Real Vicenza - I AM CALCIO NOVARA

Le pagelle del Cala - Novara-Real Vicenza

Le pagelle del Cala
Le pagelle del Cala
NovaraSerie C

NOVARA 7

Tozzo 6: Rischia grosso sulla punizione dalla distanza di Dalla Bona, probabilmente sottovalutata, che va a ribattere nel cuore dell'area dove fortunatamente Bergamelli anticipa Piccinni pronto al tap-in. Nel finale si distende bene per andare a deviare in angolo la conclusione forte e precisa di Vannucci.

Vicari 6: Vannucci non affonda mai sulla sinistra, impegnato com'è a contenere Dickmann. Si può così concentrare verso il centro dove con Gavazzi tiene a bada un osso duro come Bruno, non annullato ma senza dubbio limitato, anche bloccando i rifornimenti sul nascere. Regala un angolo in perfetta solitudine temendo di essere pressato, ma Tozzo avrebbe potuto aiutarlo.

Gavazzi 6,5: Prestazione di livello in cui non sono mancati momenti "top" come quando ha fermato in un pericoloso uno contro uno Margiotta grazie ad una perfetta scelta di tempo, e momenti "down" come quando nel cuore dell'area si è inventato un campanile di testa che ha servito Aladje Gomes: fortunatamente il portoghese non ha centrato la porta.

Bergamelli 6,5: Se si esclude la perla estratta da "vai col liscio" di Gialappiana memoria proprio sotto la tribuna, la sua partita è sicuramente catalogabile come positiva. Zero imbarazzi con Margiotta e qualche sortita in avanti a dare manforte ai compagni.

Dickmann 6,5: Consueta partita in cui si segnalano di positivo le azioni di spinta e l'atteggiamento sempre propositivo ed aggressivo di questo giovane vecchio. Spazio esterno spesso chiuso dall'esperto e concentrato Vannucci, prende pericolosità quando col suo classico movimento a rientrare taglia verso il centro seminando scompiglio. A volte anche fra i suoi stessi compagni.

Faragò 6,5: In primis un dato di fatto: dal suo lato la palla scorre meglio. I tocchi sono più naturali, la manovra è più fluida. C'entra sicuramente che il Novara preferisce attaccare sulla destra, ma c'entrano anche le doti personali: prova tangibile il soffice tocco con la suola con cui apre una volata di Pablo verso la fascia. Bene nei tanti recuperi palla strappati dalle gambe degli avversari. In alcuni frangenti gioca così alto da sembrare una punta aggiunta. Al momento è il giocatore che meglio interpreta le due fasi in mezzo al campo.

Buzzegoli 6: Apre con una punizione potente che però non riesce ad indirizzare verso gli angolini. Spesso quest'anno gli è capitato di dettare totalmente legge in campo anche grazie all'atteggiamento rinunciatario degli avversari. Col Real Vicenza invece non ha avuto vita facile e ha dovuto spartire il pallino del gioco con Dalla Bona, ma anche con Pavan. Parso comunque in condizioni meno brillanti di un mesetto fa. Toscano lo fa saggiamente riposare nel finale.

Pesce 6: Fa storcere il naso in più occasioni: gestisce male un contropiede 4 vs 4, non calciando a rete, ma servendo Garofalo troppo defilato; in una situazione difensiva di 2 vs 2 non spazza né passa indietro a Tozzo, ma colpisce a campanile di testa, scivolando e regalando un possesso palla rischioso agli avversari. Come dimenticare però il finale di grande sacrificio in cui ferma fra l'altro una conclusione distendendosi di fronte al tiratore ed una pericolosa incursione sul lato corto destro dell'area di rigore...

Garufo 6,5: Dicevamo degli attacchi prevalentemente sulla destra degli azzurri, ma va detto che, quando il gioco si è spostato a sinistra, Desiderio si è disimpegnato bene sia in sganciamento che in copertura. Parte col tempo giusto su un bel suggerimento di Buzzegoli sfuggendo alla difesa e centrando per Evacuo un suggerimento che poteva valere un gol. In ripresa dopo un periodo travagliato.

Gonzalez 6,5: Pronto a dare battaglia su tutti i palloni, ormai il suo ruolo di leader tecnico lo porta a giocare con la naturalezza dei giorni migliori quando faceva impazzire i difensori di serie B. Giocatore dalle mille risorse, in un momento pare aver perso la palla, un secondo dopo lo trovi a sbucare fra due uomini e liberare il suo magico sinistro a giro. 

EVACUO 7: Efficace nel gioco di sponda come nello scorso autunno, determinato nel non mollare mai la presa su ogni avversario: questo lo porta a conquistare una palla che sembrava persa a fondo campo e a rigiocarla nel cuore dell'area, dove gli azzurri sprecano. La rete siglata guadagnandosi il rigore è un pezzo di bravura tipico del centravanti di mestiere: sfrutta fisico e capacità di proteggere la palla per liberarsi al tiro e costringere l'avversario ad un intervento rischioso che porta infatti al penalty. Nel finale è statuario nel proteggere palla fra più avversari tenendola lontana da Tozzo.

- Garofalo 6: Entra al posto di Garufo per portare più spinta a sinistra e palloni pericolosi nel cuore dell'area. Bellissimo infatti il cross per Faragò che incorna, ma non riesce a superare Tomei. Rischia grosso non curandosi dell'inserimento di Chiarello che riceve sottoporta, ma che svirgola clamorosamente a due passi da Tozzo. 

- Bianchi 6: Toscano lo preferisce a Buzzegoli nel finale per le doti in interdizione, oltre ovviamente che per la freschezza. In mezzo si sposta Pesce ed il Novara difende con energia fino al 90' il vantaggio.

- Corazza s.v.

Toscano 6,5: Vittoria importante ottenuta contro un'avversaria fiera, dotata e concentrata. Ancora più significativa considerato il flop di buona parte della concorrenza nella giornata di campionato. Sensata la formazione iniziale, Freddi non viene rischiato. Buba risparmiato nel finale, forse poteva entrare prima lo scalpitante Corazza, anche perché Gonzalez aveva chiesto il cambio diversi minuti prima. Dato significativo: un solo gol subito nelle ultime 4 gare, quello a freddo a Bolzano. Il Novara viaggia spedito, speriamo l'entusiasmo aiuti questa squadra sempre più coriacea e disposta a soffrire.

REAL VICENZA 6,5

TOMEI 6,5: Fenomenale il riflesso ad impedire la doppietta di Evacuo, meno bene sull'uscita che porta al gol annullato fra molte perplessità a Gavazzi. Scenico, ma non particolarmente difficile l'intervento a deviare in angolo il colpo di testa di Faragò.

Quintavalla 6: Era uno dei "cocchi" di Favaretto, trova spazio anche con Marcolini che lo preferisce a Carlini per arginare la fisicità degli azzurri. Qualche ingenuità nella linea a tre, ma anche qualche sganciamento offensivo, su uno dei quali mette un pericoloso pallone teso a tagliare tutta l'area che non trova un finalizzatore.

Polverini 5,5: Al rientro, non commette particolari errori, ma permette troppo spesso a Gonzalez e soprattutto ad Evacuo di stoppare agevolmente al limite dell'area, anche se ovviamente spalle alla porta.

Piccinni 6,5: 25' da leader del reparto, l'ex Albinoleffe si stava segnalando sia per la reattività fisica che per la capacità di dirigere i compagni. Pericoloso nei raid in area, già tre gol per lui.

Chiarello 5: All'esordio dal primo minuto dopo otto spezzoni di gara, gioca un primo tempo discreto in cui è l'unico a dare una mano alla coppia gol biancorossa. Nella ripresa sbaglia l'occasione della vita che salva il Novara e condanna gli ospiti.

Cristini 5,5: Questa è stata probabilmente la sua migliore stagione in carriera, ma l'ex Cuneo al "Piola" non lascia il segno, pur non demeritando nel traffico di centrocampo.

Pavan 6,5: Quando gioca lui e non Malagò funge da perno basso spostando di qualche metro il raggio d'azione di Dalla Bona. Il classe '93 mostra buone doti d'interdizione accompagnate ad una tecnica certamente non disprezzabile che ne fanno un giocatore interessante e sicuramente di categoria.

Dalla Bona 6,5: Comincia sornione, poi all'improvviso libera un tiro forte e teso su punizione che manda in crisi Tozzo. Dall'alto della sua esperienza, tira i fili della buona mediana vicentina mettendo più volte in difficoltà gli azzurri sul piano del palleggio e del controllo della gara.

Vannucci 6,5: Rischia il meno possibile facendo più il quarto dietro che non il centrocampista, anche perché nella disposizione a specchio delle due squadre è costretto dall'atteggiamento di Dickmann a ripiegare molto. Difende con ordine e grande diligenza tattica, andando anche ad impegnare Tozzo con un diagonale forte e preciso, ma scagliato davvero da troppo lontano. 

Margiotta 5,5: Suo il primo tiro verso Tozzo e più in generale della gara. Mostra personalità per le movenze, per come punta l'uomo, per come gestisce la palla senza alcun timore reverenziale verso compagni e avversari. Alla fine della fiera, però, non combina granché.

Bruno 6: Non segna, ma impressiona per l'efficacia con cui si muove. Guardandolo giocare si ha proprio l'idea dell'attaccante vecchio stampo, quello che si gira in mezzo metro e conclude in porta in un battito di ciglia. Per fortuna la buona difesa azzurra gli limita i rifornimenti, perché le poche volte che riceve palla tira sempre fuori qualcosa di pericoloso. Capocannoniere del girone non per caso.

- Carlini 6,5: Sopperisce alla mancanza di centimetri e di prestanza fisica (caratteristiche preziose per un difensore) con un'ottima scelta di tempo ed una buonissima lettura del gioco. Finisce infatti per essere decisamente fra i migliori in campo, anche se paga un prezzo al gap atletico quando Evacuo riesce a sfondare dalla sua parte costringendolo al fallo da rigore. Marcolini l'aveva escluso per non avere questo handicap, ma l'infortunio di Piccinni lo ha obbligato a cambiare scenografia.  

- Aladje Gomes 5,5: Scompagina un po' l'ordine della gara col suo fisicone a volte sgraziato, ma efficace. Involontario l'assist per l'errore di Chiarello, grazia Tozzo sull'errore di Gavazzi.

- Bardelloni s.v.

Marcolini 6: Il suo Real Vicenza è una squadra quadrata, esperta e con diverse qualità che non la rendono inferiore sulla carta ad Alessandria e Pavia. Rispetto ai lombardi, anzi, i biancorossi paiono molto più quadrati fra i reparti, più squadra. Se non fosse stato per la flessione di gennaio/febbraio, il Real Vicenza sarebbe lassù a giocarsi qualcosa d'importante, lo stesso Toscano l'ha affermato in conferenza stampa. Certo, poco senso ha avuto l'esonero del tecnico che stava veleggiando oltre al rendimento immaginato in estate. A volte bisognerebbe saper aspettare per poi raccogliere. Comunque mi sento di dire che nel doppio confronto è la squadra che ha saputo mettere più in difficoltà gli azzurri.

Stefano Calabrese