Aglietti, Calori o Mourinho? Pensiamo a riempire il Piola - I AM CALCIO NOVARA

Aglietti, Calori o Mourinho? Pensiamo a riempire il Piola

Il Fedelissimo
Il Fedelissimo
NovaraSerie B

In Italia ci sono quasi sessanta milioni di allenatori, il calcio è lo sport nazionale e ognuno a riguardo ha la sua idea, giusta o sbagliata che sia. Anche a Novara è così, il ritorno di Aglietti è stato salutato con entusiasmo dalla piazza e Calori bollato come fallimento totale; obiettivamente il tecnico ex Brescia ha deluso, ma non possiamo certo dire che il Novara di primi tre mesi fosse scintillante, tutt'altro. Anche per ragioni economiche la scelta del ritorno di Alfredo è sembrata obbligata, c'è curiosità per vedere come gestirà un materiale umano sicuramente più importante rispetto ad inizio stagione con gli innesti di Sansovini, Laner e soprattutto due terzini affidabili come Lambrughi e Crescenzi, quest'ultimo encomiabile anche nella sfortunata trasferta di Padova. L'impresa, come ha detto il tecnico toscano appena ritornato in sella, non è delle più semplici, in parole povere gli azzurri hanno gettato al vento tutte le occasioni per migliorare la propria classifica: dopo le due vittorie di dicembre è arrivato un punto solo nel periodo natalizio (a Varese nel recupero). La vittoria con l'Avellino era la prima di quattro partite alla portata per gli azzurri e contro un Siena indebolito dal mercato invernale, con il Brescia in casa e infine con la trasferta di Padova ottenere zero punti è stato un delitto che potrebbe costarci molto caro. Sabato, oltre ai nostri soliti problemi, ci si è messo anche un arbitro che ha concesso un rigore al Padova sinceramente inesistente, come lo era stato quello dell'andata che ci aveva dato i tre punti; da quel momento era iniziata la crisi degli azzurri che da Reggio Calabria in avanti hanno collezionato prestazioni imbarazzanti, culminate con l'allontanamento di Aglietti. Speriamo che da sabato possa davvero cominciare un nuovo campionato, Reggina e Cittadella sono alla nostra portata e stavolta non possiamo fallire; o ci riprendiamo o sprofondiamo nel baratro, non ci sono alternative. Domenica su un campo di provincia un signore sulla sessantina mi diceva che se il Novara dovesse retrocedere probabilmente non lo vedrà più in serie B, né tanto meno in A. Estremo come concetto, ma da l'idea di quanto sarà difficile risalire con la nuova riforma e la serie C unica: molto più semplice (tra mille virgolette) evitare gli ultimi cinque posti quest'anno, perché non si tratta di impresa come ha detto Aglietti, ma solo di tirar fuori gli attributi e giocare con un minimo di cuore, quello che, fatto salvo qualche eccezione, nessuno ci sta mettendo.

Non aspettiamoci lo stadio esaurito come il Novara-Reggina della semifinale playoff, sabato ci saranno i soliti che hanno a cuore la maglia azzurra e che la sostengono nella buona e nella cattiva sorte; da qui alla fine tutti dobbiamo fare uno sforzo ulteriore, a Padova ad esempio sabato i biglietti a un euro hanno portato al record di presenze con oltre 8000 spettatori.

Ho letto un libro dove c'era una frase che mi è piaciuta molto e vi riporto: "Non puoi alzarti presto il mattino per prepararti ad evitare il tuo destino, perché lui si alzerà comunque mezzora prima di te"; è maledettamente vera e non possiamo sapere cosa ci riserverà il futuro, l'unica cosa che non cambierà è l'amore per quella maglia color del cielo, qualsiasi sia la categoria.

Forza Novara Sempre!!!

Marco Dho