Ramazzotti: "Il Briga odierno frutto di tre anni di lavoro intenso"

Si ritrova a fine luglio già con la squadra praticamente fatta mister Glauco Ramazzotti, consapevole che a questo Briga mancavano solamente dei piccoli ritocchi e non necessitava di alcuno stravolgimento. Certo, forse manca ancora qualcosa al completamento della rosa ma in fondo è tempo di tornare a pensare al calcio dopo lo stop indotto dal Coronavirus che aveva freezato ogni ambito cristallizzando la situazione allo scorso febbraio. "Oggi quando mi è toccato tornare a fare la borsa per venire al campo - dice quasi sollevato il tecnico del Briga - mi è ritornato anche il sorriso, mi sono sentito quasi sollevato di tornare a fare qualcosa che sembrava impensato solamente due o tre mesi fa. Già solo poter tornare a respirare l'aria del campo è tanta roba per me. Per quanto riguarda la società, ha lavorato bene sul mercato sulle indicazioni che abbiamo condiviso insieme: questa era una squadra che aveva solamente necessità di essere rinforzata, una squadra che ha lavorato benissimo l'anno scorso e che doveva solo inserire fisicità laddove serviva senza perdere dinamismo, soprattutto nel reparto anteriore. Lavorerò con uno staff nuovo e completo che sta già lavorando sulla propriocettività, un punto di miglioramento rispetto all'anno scorso che ho voluto a tutti i costi perché nella stagione da poco chiusa abbiamo subito troppi infortuni che ci hanno al fine lasciato l'amaro in bocca per quanto riguarda i risultati".
E' difficile sapere fin da ora che campionato sarà quello della prossima stagione anche perché non è ancora chiarissimo quale sarà il roster di partenza delle squadre che andranno ad affrontarsi. Possiamo però chiedere a Ramazzotti quale dovrà essere il campionato che il Briga prospetta per se stesso: "Abbiamo alzato l'asticella degli obiettivi, questo è evidente, ma è anche il frutto del lavoro di questi anni che è andato sempre in crescendo. Sapete che a me non piace dare dei punti d'arrivo ma anche che io vedo i campionati come delle scale, nel senso che dobbiamo fare i punti step by step, senza metterci addosso più pressioni di quelle che necessitano ma avendo ben chiaro che questa organico, questa rosa, questo staff, può fare bene e che dipenderà tutto da noi. Di Ferrari che faticavano ad uscire dal garage in questi anni ne abbiamo viste tantissime, squadre che dovevano arrivare tra le prime e invece sono state in fondo o anche il contrario, perché è capitato anche quello l'anno scorso; quello che per me è fondamentale resta il lavoro sul campo e mantenere l'umiltà di sapere che serve sempre fare qualcosa più degli altri per essere alla pari. Poi c'è l'ambizione perché io voglio che i miei ragazzi lo siano, ma soprattutto verso se stessi perché vuol dire spostare il limite sempre un po' più in là e allora sì che possono arrivare le soddisfazioni".
Il tecnico del Briga raramente ama parlare dei singoli ma in sede di mercato diventa necessario presentare quelli che possono essere i nuovi arrivi estivi in rapporto alla rosa a disposizione perché sono arrivati uomini dalle caratteristiche che forse mancavano nella scorsa stagione e che obbligheranno anche Ramazzotti a ripensare al modo di giocare della squadra: "Prima di tutto bisogna dire che Sacco e Mattioni sono perfetti per il modulo del Briga di base e quindi sono stati scelti e voluti da me e dalla società proprio per questo loro caratteristiche, fin da prima dell'inizio del mercato le idee sono sempre state molto chiare. Per quanto concerne l'utilizzo di questa rosa in altre varianti tattiche direi che era una cosa che ricercavano, quella di riuscire a costruire una squadra camaleontica come piacciono a me, che possa cambiare all'interno della partita e in base agli avversari; non vorrei però dimenticare l'arrivo di Vitali, che ci dà esperienza in un ruolo molto importante com'è quello del portiere. Ma per un allenatore è una grandissima soddisfazione poter dire che il più grande acquisto di quest'estate sia la continuità della rosa perché vuol dire partire da un piano diverso, da giocatori che sanno già quello che l'allenatore vuole da loro: la rosa che si è fermata qui a Briga quasi interamente è il nostro vero quarto acquisto. Da dicembre in avanti abbiamo qualcosa da farci perdonare, ci è rimasto un rospino in gola e siamo molto arrabbiati con noi stessi: questo i ragazzi lo sanno e a questo dovremo porre rimedio".