La delusione dipinta sul volto di Licaj: "Epilogo immeritato"

Non è semplice digerire una retrocessione che nell'arco del lungo periodo - ossia l'intero campionato - il Briga probabilmente non avrebbe meritato di subire. L'ultimo periodo della formazione agognina tuttavia non è stato positivo, tra risultati che non sono arrivati ed assenze importanti per infortunio che hanno minato le scelte settimanali di mister Edwin Licaj, e l'epilogo scritto dalla sfida playout con l'Alpignano diventa il paradigma di una stagione in cui i novaresi hanno cominciato bene per finire con l'acqua alla gola: "Purtroppo con il senno di poi è più semplice analizzare i fatti che sono successi ma la verità è che non siamo arrivati nelle migliori condizioni a questa sfida; con tutto ciò avevamo grande voglia di giocarci questa che per noi era come una finale ma sull'1-0 la squadra si è ritratta troppo e, persa la possibilità di raddoppiare, sono venuti fuori tutti i limiti che abbiamo avuto in questa stagione, primo tra tutti la paura di giocare che ci ha praticamente paralizzati. Avevo già detto ai ragazzi negli spogliatoi prima di questa partita che se anche avessimo perso questa stagione non sarebbe stato un fallimento ma tutta esperienza da immagazzinare per crescere ma mi dispiace ugualmente perché soprattutto i giocatori non si sarebbero meritati questo finale. Nel calcio però succede, l'anno scorso abbiamo vissuto un sogno mentre quest'anno quello che stiamo vivendo ora è un incubo".
Analizzare con distacco una stagione nel momento della sconfitta resta esercizio complicato ma certamente ci sono stati passaggi in cui la squadra, al netto delle tante difficoltà vissute, avrebbe forse potuto fare di più. Licaj guarda alla globalità della stagione nel tirare la somma delle prestazioni dei suoi giocatori: "A guardare bene in questo campionato ci è praticamente successo di tutto: tutte quelle gare che non avremmo forse meritato di vincere ma che avrebbero potuto darti quel pizzico di coraggio in più ci sono andate praticamente tutte storte e da lì una squadra con poca esperienza della categoria come la nostra ha raccolto quelle scorte di timore che non ci hanno aiutato neanche nei momenti positivi. A tutto questo aggiungiamo la lunga serie di infortuni importanti a giocatori cruciali per il nostro schieramento che hanno reso più complicato ottenere vincere le partite anche perché il pallone ha preso a pesare come un macigno e probabilmente questa squadra non è stata in grado di reggere questo peso nella maniera giusta. Tutto questo ci ha portato a vivere la gara con l'Alpignano come la gara della vita ed è andata male, dobbiamo rialzarci subito perché il calcio è anche questo, un gioco spietato che a volte ti regala delle gioie immense e altre volte ti lascia delle delusioni che ci vorrà tempo per digerirle".
Un tempo passato il quale bisognerà vedere che tipo di Briga si ripresenterà ai nastri di partenza. Sono tante le posizioni in bilico, probabilmente quella dello stesso tecnico che potrebbe decidere di continuare altrove il suo percorso: "Parlare di futuro in questo momento - è il pensiero di Licaj - mi sembra senza senso e fuori luogo. Adesso dobbiamo ritrovare prima di tutto quella serenità che abbiamo perso con questa retrocessione, la delusione è stata troppo grossa perché abbiamo fatto di tutto affinché il Briga potesse salvarsi perché la società se lo sarebbe meritato. Parleremo di futuro solamente a bocce ferme e dopo aver smaltito questa botta".