Non è amore - I AM CALCIO NOVARA

Non è amore

La squadra festante
La squadra festante
NovaraSerie C Girone A

Fa male, fa malissimo. 

Tutti pensavamo ad una domenica diversa e invece come uno sgambetto improvviso mentre camminiamo spavaldamente, siamo caduti per terra, slogati e delusi. 90 sono i minuti di una partita, il numero della paura nella Smorfia napoletana. 90 è il numero di Stefano Scappini che come un signore vestito di giallo - dopo essersi guadagnato un rigore di esperienza - segna alla sua ex squadra chiedendo scusa ai suoi ex tifosi, evitando di esultare, evitando - ad esempio - di levarsi la maglia come fece il nostro attuale numero 90, Simonandrae Ganz. 90 sono le volte in cui i nostri attaccanti sono caduti in area di attacco, 90 le volte che hanno girato le spalle alla porta, 90 i momenti in cui hanno bloccato la possibile occasione retrocedendo il gioco. 90 sono le parolacce imprecate, 90 le volte che ci siamo chiesti che cosa stiano combinando tutti quanti e perché lo “zoccolo duro” sembra essere diventato un molle budino alla vaniglia: costruiscono con difficoltà un gioco che danno quasi come scontato, incappano in ammonizioni da esordienti o da errori che ci fanno domandare cosa diavolo stia succedendo e dove sia finito il Novara Football Club.

Certo che ci viene da sbraitare, certo che è stata la partita più brutta mai vista. Ricordiamoci però che fino a ieri eravamo in alto in classifica, abbiamo avuto 2 punti di penalizzazione e se non ci avessero espulso Da Graca per tre giornate come fosse Zidane ai Mondiali 2006 dopo una testata data in pancia al monello Materazzi, allora avremmo sicuramente guadagnato punti in queste ultime due partite, forse anche uno contro il mastodontico Vicenza, chissà. Sulla decisione arbitrale che ha subito l’attaccante palermitano nessuno però si infervora, nessuno fa sentire la propria voce o commenta sui temibili social, centro nevralgico della maggior parte dei nostri problemi.

Eppure mi sembra così ingiusta. Tre giornate senza un attaccante come lui, che per noi fa la differenza è una condanna così determinante che il nostro futuro è ballerino non come la voglia di “accoltellare” i giocatori con i temibili voti in pagella: il 4 di Calcagni, portando solo uno dei tanti esempi, per un’espulsione come sempre opinabile al 95° calpesta tutte le sue costanti e nobili performance fatte fino ad ora per la squadra azzurra, di una carriera in cui la media si abbassa a causa degli occhi annebbiati dalla rabbia di chi giudica. L’assenza di Morosini, l’infortunio di Ghiringhelli ed il legittimo calo di forze di chi abbiamo spremuto come arance tarocche non sono alibi ma dati di fatto, la testimonianza di un potenziamento invernale che non ci è stato. Siamo davvero sicuri che è colpa dei calciatori? E siamo sicuri che mister Gattuso meritava di auto incolparsi in un post conferenza completamente da solo, senza che la società lo accompagnasse in un momento così delicato? 

Hanno giocato malissimo ma meritano obiettività e non giudizio. 90 sono i secondi che ci mettete a passare da un I love Novara” a un Che te possino accirer”. Ma questo non è amore, è il potere di chi ha lo scettro in mano, l’incoerenza, l’incapacità di gestire una delusione ma giudicare chi ne fa parte dimenticandosi che è solo l’ultimo risultato di scelte fatte anche con il vostro appoggio. Allora iniziamo a farla noi, responsabili di ciò che comunichiamo, la differenza. Loro hanno sbagliato qualche partita, noi sbagliamo dalla campagna abbonamenti. E se proprio non riuscite a sostenerli non lo fate ma non accanitevi, soprattutto sapendo come è andata la storia. 

Forza Novara, soprattutto ora.

Alice Previtali

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