Il futuro del Bulé Bellinzago porta il nome di Giuseppe Molinaro - I AM CALCIO NOVARA

Il futuro del Bulé Bellinzago porta il nome di Giuseppe Molinaro

Giuseppe Molinaro, scelto dal Bulé
Giuseppe Molinaro, scelto dal Bulé
NovaraEccellenza Girone A

Sarà Giuseppe Molinaro a sedersi sulla panchina del Bulé Bellinzago a partire dalla sfida di domenica, quella che vedrà la formazione gialloblu affrontare il Borgaro nella prestigiosa platea del "Silvio Piola" di Novara. La società ha affidato ufficialmente il mandato al nuovo tecnico nella serata di ieri cominciando a guardare al futuro e ad una risalita che non è più procrastinabile se si vuole mantenere la squadra in linea con gli obiettivi ambiziosi posti ad inizio stagione, che guardano ad un tranquillo campionato di consolidamento in categoria con vista su un possibile playoff.

"Non è stata una decisione semplice - ammette il Vice Presidente Claudio Barbaini perché con Thomas si era creato un rapporto profondo che andava oltre le dinamiche che passano tra un allenatore e la sua società, si era creato anche da parte sua spirito di appartenenza e la stagione trionfale che abbia vissuto l'anno scorso aveva cementato tutto questo. C'è stato un confronto tra le parti, sia con il tecnico che con il Direttore Sportivo Ganci e alla fine è stata presa la decisione di interrompere il nostro rapporto con lui solo nell'interesse della società. Noi ragioniamo seguendo sempre questa logica, perché al centro c'è la società e a questa dobbiamo guardare: non c'è nulla di personale nei confronti di Thomas che è una persona eccezionale oltre che essere un professionista di tutto rispetto ma c'era bisogno di dare una svolta e spesso chi paga per tutti è proprio il tecnico. Nessuno potrà però cancellare quanto di buono Forzatti ha fatto per questa società perché è già un pezzo della nostra storia".

Tante le motivazioni che hanno condotto la società gialloblu a prendere questa decisione estrema e sofferta dopo che in estate era stato avallata la prosecuzione con Forzatti anche in virtù degli straordinari risultati conseguiti: "Noi siamo partiti dalla Seconda categoria - ricorda Barbaini - risalendo tutti i gradi del calcio dilettantistico fino ad arrivare in Eccellenza al termine della scorsa stagione. Con tutto il rispetto per le categoria che abbiamo affrontato ci siamo però accorti che lo scalino più alto da salire è stato proprio l'ultimo perché in Eccellenza si respira davvero un tipo di calcio diverso; non avendo esperienza in questo senso abbiamo scelto di affidarci ad una persona come Victor Ganci che invece la categoria la conosce - avendo maturato anche ottimi risultati - condividendo con lui tutte le scelte operate quest'estate, tra cui quella di lasciare la guida tecnica a Thomas Forzatti e al suo staff, vedendo in lui uno dei migliori tecnici in circolazione e consapevoli che l'ultima stagione ci ha visti crescere insieme. Purtroppo qualcosa non ha funzionato per il verso giusto e in questi mesi che sono passati dall'inizio della preparazione ci siamo accorti di quanto la categoria richiedesse e ci siamo accorti anche di un certo logorio vissuto dal tecnico a livello mentale anche perché lo stesso tecnico, come tutta la società, la categoria non l'aveva mai vissuta ed è affiorata un pizzico di mancanza di esperienza. Essendo ancora all'inizio del percorso abbiamo perciò deciso di provare ad intervenire subito per cercare di affrontare la sfida nel miglior modo possibile, affidando la panchina ad un allenatore di esperienza come Molinaro che è probabilmente l'identikit giusto in questo momento per il Bulé Bellinzago, al di là di tutte quelle che erano state le polemiche delle scorse settimane (Barbaini si riferisce al famoso tweet #ForzattiOut che aveva destabilizzato l'ambiente del Bulé perché associato "ad arte" con una foto dello stesso Molinaro, n.d.r.) dalle quali non abbiamo voluto farci condizionare, una situazione antipatica che abbiamo vissuto come una mancanza di rispetto verso la nostra stessa società".

Non è un mistero per nessuno che il rapporto professionale tra mister Forzatti e il Ds Ganci non sia mai decollato, che ci siano state frizioni all'atto della costruzione della squadra, dissapori che si sono trascinati in queste settimane e che hanno portato, nelle ore precedenti l'esonero di Forzatti, ad un passo indietro dello stesso Direttore Sportivo che ha però incassato il pieno appoggio della società che ha rispedito al mittente le dimissioni di Ganci prendendo invece la decisione di intervenire sulla guida tecnica della squadra: "Quando in gioco ci sono le idee di due persone - conferma Barbaini - non sempre queste possono trovarsi d'accordo ma noi partiamo dal presupposto che, essendo entrambi a rimborso da parte della società con un corrispettivo economico, queste lavorino per il bene della stessa al di là dei propri rapporti personali che possono anche non interessarci. Io non so se ci fossero davvero questi dissapori, se fossero frutto del passato o del loro rapporto presente qui al Bulè, per noi Ganci e Forzatti sono stati scelti rispettivamente come Ds e allenatore della squadra e queste scelte sono state condivise con entrambi che erano seduti al tavolo con noi, tra di loro noi come società abbiamo sempre visto collaborazione. Il cambio è avvenuto unicamente perché non tanto sotto l'aspetto tecnico quanto sotto quello mentale la squadra non rispondeva al cento per cento alle disposizione e alle indicazioni dell'allenatore e nel momento in cui ci siamo accorti di questo ci siamo posti delle domande essendo consapevoli che non potevamo andare avanti in questo modo: erano evidenti anche all'interno della stessa partita cali di tensione e di concentrazione che in Eccellenza si pagano affrontando tutte le squadre - siamo ad esempio la difesa più battuta del campionato -, difetto a cui c'è tutto il tempo per provare a porvi rimedio. Per quanto riguarda la situazione di Ganci, Victor è un uomo di calcio e con estrema serenità ha paventato questo passo indietro nella speranza che potesse servire a risollevare la squadra e a dare tranquillità a tutto l'ambiente ma non è corretto parlare di dimissioni; forse è più giusto dire che si è messo in discussione rimettendo il proprio mandato nelle mani della società che ha però piena fiducia nel suo operato, ha fatto le sue valutazioni a tutto tondo e ha scelto - non senza rammarico - la strada del cambio di guida tecnica".

E' giusto, chiuso il capitolo Forzatti, ora guardare avanti per il Bulé Bellinzago che accoglie l'approdo in panchina di Molinaro con la speranza che questo cambio sofferto porti risultati in termini di prestazioni e punti in classifica: "Molinaro è un amico ma anche un allenatore molto esperto - confida Barbaini - con un background di un certo livello sia da calciatore che poi da tecnico, consolidando il proprio percorso con tanti anni all'interno del settore giovanile. Noi ci aspettiamo da lui che possa lavorare con serenità, cancellando al più presto le scorie che ogni cambio di tecnico porta con sé e che già dalla prossima domenica si possa ripartire al meglio rimboccandoci tutti le maniche per risollevare le sorti del Bulé Bellinzago. C'è grande fiducia nella rosa che è stata costruita in estate, pensiamo di aver messo insieme tanti giocatori importanti che possano permetterci di raggiungere al più presto le posizioni tranquille di classifica a cui questa società vuole aspirare per consolidarsi in una categoria difficile come l'Eccellenza. Se poi dovesse arrivare anche qualcosa di più come i playoff non ci tireremo certo indietro ma questo tipo di discorsi andranno affrontati cammin facendo senza fare programmi a lunga scadenza: abbiamo capito quali sono i difetti che dobbiamo provare a limare, affrontiamo domenica dopo domenica squadre formate da giovani di assoluto valore e da veterani che hanno nel loro recente passato anche campionati di Serie C e D che in ogni momento della partita ti possono fare la differenza per cui non sono ammessi i cali di concentrazione che invece ci hanno accompagnato in queste prime quattro giornate".

Carmine Calabrese